Vita digitale: gestire la propria reputazione on line

Come gestire la propria reputazione sui social network. È questo l’argomento al centro del workshop tenutosi questo pomeriggio, alle ore 15.30, nella sala Priori dell’Hotel Brufani, nell’ambito della terza giornata del Festival Internazionale del Giornalismo. Relatrice la giornalista e scrittrice Barbara Sgarzi.

“Per costruire una buona reputazione on line non si twitta né da arrabbiati né da ubriachi”. Così ha simpaticamente riassunto la Sgarzi due punti cardini necessari a costruirsi una reputazione mediatica che sia degna di essere chiamata tale.

“Spesso andiamo on line, creiamo profili senza riflettere sul fatto che questi sono la nostra carta d’identità – ha affermato la giornalista – eppure chi fa ricerca del personale utilizza i social per filtrare ulteriormente le candidature.  I selezionatori usano Facebook  e ben 1/3 dei candidati vengono cestinati soprattutto a causa dei commenti pubblicati”.

Esistono infatti dei tool che servono a ripescare i commenti lasciati, i quali potrebbero anche non piacere. Per cui è sempre necessario, nel proprio lavoro e nelle proprie iterazioni on line, utilizzare il buon senso.

“Possiamo essere licenziati in qualsiasi momento – ha sottolineato la Sgarzi – per cui è sempre meglio essere qualcuno sui social”.

Ma allora, quali sono le buone pratiche da seguire sui social per poter risultare affidabili?

Innanzitutto è necessario presentarsi. Spesso è consigliabile utilizzare la stessa immagine per tutti i profili social e sfruttare al meglio i caratteri che abbiamo a disposizione.

Importante creare anche un proprio piano editoriale del social utilizzato, attraverso un network adeguato, evitando di scegliere e di seguire le persone sbagliate.

Terzo punto fondamentale è quello di costruire fiducia, evitando di pubblicare bufale ma, essere utili a chi ci segue. Paradossalmente, ha spiegato Barbara Sgarzi, in un luogo, come quello dei social, dove se ne potrebbe fare a meno, è invece importante correggere ed ammettere eventuali errori commessi.

Fondamentale è anche utilizzare gli strumenti giusti nel migliore dei modi, ovvero non  è necessario essere ovunque: “E’ inutile aprire dieci profili – dice la giornalista – ma è importante scegliere cosa scrivere, così come scegliere dove voler essere ed esserci al meglio, magari selezionando il social più adatto alle nostre esigenze e personalità.  Infine, non meno importante è fare egosurfing, ovvero capire come appariamo da fuori, come siamo visti dagli altri attraverso il CV di Google”.

Naturalmente la regola del buon senso vale su tutti : “Se sono un giornalista professionista – afferma la Sgarzi – lo sono anche su twitter e ciò che dico ha un peso”.

Essere sempre se stessi e professionali sono, perciò, due delle regole fondamentali per crearsi una buona reputazione on line ricordando sempre che “ Bisogna usare twitter , e gli altri social, non solo per promuoversi, ma anche per fare bene il proprio lavoro e che non è possibile dare a questi strumenti un potere taumaturgico: non sono strumenti per mettere in luce qualcosa che non si ha. I social non ci renderanno mai diversi da come realmente siamo”.
Angela Zicolella