Zone di guerra: organizzare una News Agency in 8 giorni

Sala Lippi, ore 14.00

Il giornalismo è una formula che può essere insegnata a tutti, in tutto il mondo. E in soli 8 giorni è possibile mettere in piedi un’agenzia di stampa, realizzando prodotti di qualità. È questo il pensiero di Brian Conley, direttore di Small World News, intervenuto oggi alle 14 al Festival del giornalismo di Perugia per l’incontro “Zone di guerra: organizzare una News Agency in 8 giorni”. Nel 2011 Conley e un gruppo di colleghi sono partiti per la Libia, quando nel paese era appena scoppiata la rivoluzione. L’obiettivo era di creare un’agenzia di stampa a Bengasi e insegnare ai giornalisti o aspiranti reporter locali come filmare un video e come costruire un racconto giornalistico. «Per cominciare un’agenzia di stampa bastano 10 videocamere, 10 cellulari, un modem satellitare e un paio di telefoni satellitari che ci siamo portati a bordo dell’aereo – ha spiegato Conley – ma in Libia il problema era la situazione del centro media: i giornalisti tendevano a parlare dei propri problemi e i rivoluzionari non amavano i giornalisti non ufficiali». Nonostante le difficoltà Conley e i suoi colleghi non si sono arresi e dopo aver reclutato un gruppo di persone interessate, hanno iniziato la formazione. I video girati fino a quel momento avevano un difetto: erano girati male, spesso non raccontavano storie, ma riprendevano singoli momenti della vita quotidiana di quel periodo. «La prima cosa da fare in questi casi è insegnare lo storyboard – ha sottolineato il fondatore di Small World News – poi come fare una buona inquadratura. Non si può dire come trovare la notizia giusta ma la parte tecnica si può imparare». Nel frattempo la situazione è peggiorata e Bengasi è stata bombardata dal regime di Gheddafi. «Ci siamo allontanati e 36 ore dopo abbiamo ricevuto sei video dei nostri “studenti” pubblicati su youtube; a quel punto abbiamo capito che il progetto aveva avuto successo». Il gruppo di Bengasi ha poi prodotto altri 200 video durante la rivoluzione. Dopo quell’esperienza Small World News ha creato una App per cellulari chiamata “Story maker”, che fornisce le istruzioni fondamentali per girare un video. «In futuro spero di riuscire a creare un’agenzia di stampa in 8 ore» ha concluso. Conley ha ideato IndiaUnheard, una “community news service” animata da attivisti indiani di tutto il paese e dal 2005 guida Small World News in supporto di Pajhwok Afghan News, per sviluppare un “video service” che ha permesso ai giornalisti locali di realizzare un giornalismo multimediale di qualità.

Ludovica Scaletti