Là fuori c'è un mondo... formati multimediali, nuove prospettive e sostenibilità economica per riportare gli esteri dentro ai media italiani.
Forse per scarsa familiarità con le lingue straniere, forse per mancanza di un forte passato coloniale, gli esteri in Italia non hanno mai goduto di grande fama presso il grande pubblico. Se non si tratta di una orribile guerra in Siria (di cui è sacrosanto occuparsi) o delle elezioni Americane, a continenti interi è riservato ben poco spazio o tempo sui media nostrani.
Se l'avvento dell'online ha permesso di riprendere le prestigiose testate straniere, lo spazio destinato al racconto di prima mano si è drasticamente ridotto, e le risorse sono praticamente sotto zero. Come si fare allora a parlare di interi continenti come Africa, America Latina e Asia, cercando di uscire dagli stereotipi e dai luoghi comuni? Con che tagli si possono proporre storie ai media, con che risorse, e come renderle di nuovo appetibili?
Ne parliamo con alcuni freelance che hanno pubblicato reportage innovativi utilizzando video, data journalism, fotografia e interattività nel corso del 2016, e con uno degli editor che ha accettato di pubblicare il loro lavoro.
Michele Bertelli, giornalista freelance e videomaker, nel 2016 ha pubblicato Bolivia's everyday water war, webdoc sui conflitti legati all'acqua, su L'Espresso, e Mothers and children first, una serie di reportage multimediali sulla mortalità materna in Bolivia, su Internazionale.
Tommaso Clavarino, giornalista freelance e fotoreporter, è autore insieme a Isacco Chiaf di With Bare Hands, un reportage fotografico immersivo che indaga l'industria dello smantellamento delle navi in Bangladesh e India e i suoi costi umani e ambientali. È già uscito su El Pais e sarà di prossima pubblicazione su Internazionale.
Manuela Zuccalà, giornalista freelance e videomaker, collaboratrice del magazine Io donna dal 2001, e autrice di Uncut, webdoc sulle mutilazioni genitali femminili in Kenya, Etiopia e Somaliland, pubblicato su Corriere.it.
Caterina Clerici, giornalista multimediale freelance e photo editor per il TIME con base a New York, ha prodotto The African Energy Project, un reportage immersivo che sfrutta fotografia, video, visualizzazioni di dati e mappe, per calare l'utente a Accra, in Ghana, dove la città ha imparato a far fronte ai continui blackout energetici. È stato pubblicato su La Stampa.