Il rapporto annuale dell'Istat sulla produzione e la lettura di libri in Italia ha prodotto titoli più che allarmanti, il timore che il mercato editoriale si assottigli sempre più. Solo il 40,5% del campione ha dichiara di aver letto almeno un libro nel 2016. Per quanto suonino seducenti le sirene che accompagnano la retorica del cosiddetto analfabetismo funzionale, per quanto la percentuale sia molto basso rispetto ad altri paesi europei, interpretare i dati è un lavoro complesso. Distaccandosi dal terrore per la peste dell'ignoranza, c'è spazio per ripensare le stesse politiche editoriali e culturali: l'idea che l'istruzione passi solo per la parola scritta, ad esempio, o dirigere maggiori risorse verso le biblioteche e i luoghi del sapere in generale.