Solo in 8 paesi europei su 31 il pubblico può scoprire chi sono i proprietari dei media (fonte: Media Pluralism Monitor 2017). E anche quando l'informazione è disponibile, spesso ha un costo, in termini di tempo, capacità di ricerca e denaro. La legislazione pertinente è stata spesso progettata per altri scopi, e persino i governi potrebbero non essere in grado di stabilire chi controlla i media che operano nei loro paesi. Lo scambio di dati tra paesi è carente, perciò il monitoraggio delle aziende del settore registrate all'estero od offshore è quasi impossibile. Inoltre, nell'ecosistema dei media digitale, la portata in cui la legge dovrebbe, e può, coprire media online, motori di ricerca e social media rimane una domanda in gran parte senza risposta. Questo è un problema molto serio per le democrazie europee (e non solo), in particolare data la crescente minaccia della disinformazione. Se le persone sanno chi controlla i media, "sanno chi sta parlando loro" (Williams, Delli Carpini, 289) e sono anche in grado di prendere decisioni migliori su quali mezzi di comunicazione utilizzare e di chi fidarsi.

Gli obiettivi del panel sono:
  1. discutere lo scenario attuale e le sfide relative all'accesso alle informazioni sulla proprietà dei media in Europa;
  2. suggerire come migliorare la trasparenza in materia, in particolare promuovendo standard comuni e aperti per gli archivi di dati;
  3. discutere nuovi strumenti per l'accesso e la condivisione dei dati, come la tecnologia blockchain, che promette maggiore trasparenza e sicurezza, e una più facile condivisione dei dati tra paesi, oltre a fornire un modo meno costoso per creare registri dati di proprietà utili e monitorarli (International Tax Review 2017);
  4. coinvolgere la società civile e i giornalisti per discutere possibili soluzioni.

Il dibattito vuole aiutare le organizzazioni che lavorano nel campo della proprietà dei media a discutere le sfide in termini di mancanza di dati accessibili. Vuole anche essere un'opportunità per sfruttare l'apprendimento condiviso e stabilire sinergie tra le organizzazioni per definire strategie e soluzioni possibili.

Foto