Il giornalismo in Ucraina affronta molte sfide, dalla cronaca dei conflitti con la Russia, attraverso la disinformazione e l'infowar, alla libertà di stampa, all'influenza dell'oligarchia e al contro...
Anastasiia Stanko è una giornalista ucraina e conduttrice televisva, membro del movimento Stop Censorship, un gruppo anti-censura di cui fanno parte giornalisti e organi di stampa ucraini. Nel 2013, ha cofondato il canale indipendente Hromadske, registrato come organizzazione non governativa.
Fin dai primi giorni della rivoluzione di Maidan - le dimostrazioni anti-governative che alla fine del 2013 hanno portato alla cacciata del presidente Viktor Yanukovych - Stanko ha coperto le proteste a Kiev in streaming. In precedenza ha lavorato per i canali televisivi nazionali Pershiy e TVI. Nel marzo 2014 era in Crimea per il referendum di annessione. Due mesi dopo, è diventata corrispondente di guerra e ha coperto il conflitto iniziato nella zona di Donbass in Ucraina. Nel giugno 2014 lei e il suo cameraman sono stati presi in ostaggio dalla cosiddetta Repubblica Popolare di Luhansk e tenuti nel seminterrato di un edificio nella città di Luhansk. Due giorni dopo sono stati liberati.
È autrice di servizi video e articoli sulla guerra, con particolare attenzione ai civili che vivono all'interno e attorno alle zona di conflitto. Ha iniziato un progetto, Hromadske.east, che si concentra sulle storie intorno al conflitto. Ha anche realizzato diverse inchieste sulle sparatorie di massa a Maidan Square all'inizio del 2014, per le quali ha intervistato l'unità delle forze speciali di polizia che sono state accusate di aver ucciso manifestanti disarmati. Questi lavori hanno portato Stanko a vincere il premio principale al Festival Mezhyhirya 2016. Il suo ultimo documentario, The secret compound, parla di persone detenute illegalmente dal Servizio di Sicurezza ucraino.
Nel 2018 ha vinto il CPJ International Press Freedom Award.