Asli Erdoğan è tra le più importanti voci del panorama letterario turco. Editorialista e attivista per i diritti umani, è autrice di libri, romanzi, raccolte di racconti, prose poetiche e saggi tradotti in oltre 20 lingue - tra cui inglese, francese, tedesco e italiano. È stata scelta tra i "50 scrittori del futuro" dalla rivista francese Lire e ha ricevuto vari premi, tra cui l'European Cultural Foundation Award, il Simone de Beauvoir, l'Eric Maria Remarque e il Vaclav Havel. Ha un PhD onorario in Letteratura dall'Università Jules Verne, e nel 2017 il Governo francese le ha conferito la Legion d'Onore.
Nell'agosto 2016, dopo il fallito colpo di Stato in Turchia, è stata arrestata insieme ad altri 22 giornalisti del giornale pro-curdo Özgür Gündem con l'accusa di "propaganda terrorista" e "affiliazione a un'organizzazione terroristica" (il PKK), trascorrendo circa cinque mesi in prigione. Quattro suoi articoli, incentrati sulla situazione dei distretti della Turchia Sud-Orientale, diventati uno scenario di operazioni militari e di coprifuoco, sono stati presentati come prova. È stata anche accusata di "agire per distruggere l'unità nazionale", l'accusa che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan riserva per chiunque osi criticare il suo lavoro. Attualmente vive in esilio in Germania e rischia l'ergastolo al processo per le accuse di terrorismo.
In rete è costantemente minacciata assieme alla sua famiglia, e ogni sua dichiarazione diventa una scusa per attaccarla e diffondere falsità contro di lei. È una delle protagoniste di Terroriste - Zehra e le altre, documentario italiano (prodotto da Creative Nomads) sulla repressione attuata dal Governo turco.
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