L'anno scorso a Perugia, il Committee to Protect Journalists (CPJ) ha condotto un panel interattivo sull'uso della violenza sessuale per mettere a tacere le giornaliste. La discussione ha aiutato ad a...
Ekaterina Kotrikadze è vicecaporedattrice di RTVI, network televisivo indipendente disponibile per 50 milioni di spettatori di madrelingua russa nel mondo. Dal suo arrivo nella sede di New Tork nel 2012 il network è passato dall'essere un canale etnico moribondo, con un pubbico molto limitato, a un'azienda internazionale ampiamente citata come fonte. Oggi Kotrikadze combina le responsabilità da CEO della sede newyorkese con quelle da giornalista, andando in onda ogni giorno col notiziario della rete e settimanalmente col programma di approfondimento The time code.
Nel 2009, a soli 25 anni, è stata scelta per dirigere il primo canale d'informazione del Caucaso, PIK (in Georgia). Il progetto è stato creato per contrastare la copertura negativa della zona da parte dei media controllati dal Cremlino, dopo la guerra russo-georgiana del 2008. PIK è stato lanciato sotto la guida e in accordo con gli standard giornalistici della BBC, all'insegna dell'indipendenza editoriale. Il canale è stato chiuso repentinamente dopo le elezioni parlamentari del 2012.
Nel febbraio 2018, Kotrikadze è stata la prima giornalista di lingua russa a rompere il silenzio sulle presunte molestie sessuali da parte di un alto funzionario russo, Leonid Slutsky, presidente della Commissione di Stato per le Relazioni Internazionali della Duma. Il movimento #metoo nei media di lingua russa è iniziato grazie al suo coraggio e alla sua integrità, che hanno aiutato altre presunte vittime delle molestie di Slutsky a parlare apertamente delle proprie esperienze.