With the rise of social media and camera phones, journalists and investigators are increasingly being exposed to traumatic online content. Events such as the Christchurch terror attack or chemical wea...
Leyla Hussein è una psicoterapeuta specializzata nell'assistere le sopravvissute ad abusi sessuali. Tiene lezioni e conferenze a livello internazionale sulla mutilazione genitale femminile e sui diritti di genere. È riconosciuta come una delle esperte più importanti su questi temi, e i suoi lavori sono stati presentati alle Università di Oxford, Cambridge, Leeds, Exeter, Coventry, alla UCL, alla Scuola Internazionale di Ginevra e in vari atenei americani - tra cui Harvard, Georgetown e Università della Pennsylvania. Attualmente porta avanti un progetto con The Girl Generation basato sull'importanza del benessere emotivo degli attivisti e degli operatori umanitari in ambienti stressanti. Finora ha condiviso questo approccio attraverso consultazioni con Nazioni Unite, Organizzazione Mondiale della Sanità e al summit ICPD di Nairobi. Per Girl Generation è anche consigliera strategica e ambasciatrice internazionale.
Hussein ha ricevuto un PhD onorario dall'Università di West London, dove è Professoressa Associata dal settembre 2018. Ha fondato il Dahlia Project, il primo servizio specializzato nella terapia per sopravvissute alla mutilazione genitale femminile, e come attivista nel campo ha fondato l'associazione Daughters of Eve. Ha inoltre creato l'innovativo progetto Face of defiance, serie di ritratti fotografici e interviste a sopravvissute della MGF. Il suo documentario The cruel cut è stato nominato ai BAFTA. Hussein è stata nominata da Cosmpolitan Attivista dell'Anno (2010) ed è stata inclusa nella 100 Women List della BBC (2013), nella Power List di Woman's Hour (2014) e nella Debretts 500 dedicata alle persone più influenti della Gran Bretagna. Ha ricevuto inoltre il Freedom Borough Award nel 2018, mentre nel 2019 è stata decorata Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico.
Come autrice è stata pubblicata da testate nazionali e internazionali - tra cui Guardian, Cosmopolitan, Huffington Post, Newsweek, Mumsnet, Stylist, New York Times, Sisterhood e Washington Post - e compare regolarmente come esperta sui temi dei diritti e della salute delle donne in televisione e sulla carta stampata.