I captatori informatici e le intercettazioni: funzionamento tecnico e limiti giuridici, quadro nazionale e internazionale, i disegni di legge e la principale giurisprudenza.
Nella torrida estate dell’anno scorso scoppia il caso Hacking Team. Ed è proprio grazie a questo attacco ai sistemi informatici della società milanese, creatrice della suite Galileo per il controllo remoto, che l’opinione pubblica ha iniziato a prendere dimestichezza con il concetto di “captatori informatici”, fino ad allora relegato a una ristretta cerchia di informatici e giuristi. Nel corso dell’intervento si analizzeranno le modalità di funzionamento tecnico di questi strumenti e, con riferimento al loro eventuale utilizzo nell’ambito delle indagini penali, si delimiteranno gli ambiti di ammissibilità (se ve ne sono) da un punto di vista giuridico. Si affronteranno, inoltre, le più recenti sentenze in materia e si tenterà di offrire una panoramica della disciplina internazionale. Quali, ancora, le possibili conseguenze, in ambito giornalistico, dall'uso di tali strumenti con riferimento alla tutela delle fonti e al segreto professionale in genere? Da ultimo si analizzeranno i recenti progetti di legge - apprestati sull’onda emotiva dei recenti attacchi terroristici al cuore dell’Europa - finalizzati a offrire agli investigatori nuovi e più potenti mezzi di prevenzione e repressione.
Organizzato in collaborazione con le cattedre di Informatica Giuridica e Informatica Giuridica Avanzata dell’Università degli Studi di Milano.