Il mondo è entrato in una nuova fase nella lotta contro la crisi climatica. I leader mondiali non negano più la necessità di agire per affrontare la crisi, e molti paesi hanno annunciato misure significative per decarbonizzare le loro economie.

Ma queste mosse sono state accolte da una crescente reazione organizzata. Un gruppo sempre più internazionalizzato di politici populisti, lobbisti, think tank e corporazioni sta cercando attivamente di ostacolare le politiche per il clima, spesso attraverso finanziamenti provenienti da fonti anonime. Nel Regno Unito, per esempio, molti degli stessi attori che hanno finanziato la campagna per la Brexit sono dietro le manovre per respingere gli obiettivi Net Zero. Sono emerse finte campagne dal basso che conquistano i titoli dei giornali e usano la stessa trafila di finanziamenti poco trasparenti. L'azione per il cambiamento climatico sta già emergendo come un tema politicamente "divisivo".

Negli ultimi quattro anni, openDemocracy ha tracciato questi soldi, mentre scorrevano attraverso le fratture politiche internazionali, dalla campagna referendaria Brexit ai movimenti ultraconservatori in Europa e Nord America.

Nel panel, gli speaker condivideranno la propria esperienza nell'indagare le reti transnazionali e i flussi di denaro delle lobby contro l'azione per il cambiamento climatico, esplorando come la questione è destinata a svilupparsi in futuro e interrogandosi su come una rete di piccoli media indipendenti come openDemocracy sia arrivata a essere in prima linea nelle inchieste sul tema.

In collaborazione con openDemocracy.

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