La minoranza yazida, che viveva principalmente nel distretto di Sinjar nel Kurdistan iracheno, è diventata vittima dei terroristi dopo l'ascesa dello Stato islamico e la guerra nella regione. L'esper...
Shayda Hessami è attivista per i diritti umani e fondatrice dell'organizzazione umanitaria organization Aide Humanitaire et Journalisme. Ha inoltre fondato e dirige il progetto UNICEF Photographic techniques to empower Yazidi girls. Il progetto è volto a rafforzare la condizione delle donne di minoranza Yazidi sopravvissute alla schiavitù dello Stato Islamico nel campo rifugiati di Khanke. Cominciato nel 2015, attraverso il progetto Hessami sta lavorando per aprire con queste donne un'accademia di giornalismo. Nel 2000 Hessami è emigrata dall'Iran al Kurdistan Iracheno, dove ha iniziato la carriera giornalistica. Come attivista per i diritti umani si è concentrata su tematiche cruciali come il matrimonio di minori, delitto d'onore e violenza domestica. Grazie a un programma sull'uguaglianza di genere promosso dall'Università di Bristol e il Governo Regionale del Kurdistan ha ottenuto una borsa di studio per specializzarsi in Giornalismo Culturale alla Sorbona di Parigi.
Dopo l'ascesa dello Stato Islamico e l'esodo di rifugiati siriani - e poi iracheni - nella regione, Shayda è tornata in Iraq. Come direttrice per la ricerca e lo sviluppo ha gestito alcuni progetti per UNICEF, UNDP e UPP per assistere i rifugiati, in particolare della minoranza Yazidi. Photography techniques to empower Yazidi girls è stato portato avanti nel 2015, finanziato nella prima fase dal governo italiano. Nella seconda fase (2016) Hessami ha gestito diversi worskshop, mostre fotografiche e conferenze in Iraq, e dopo l'invito del Ministro della Difesa italiano le partecipanti hanno aperto una mostra fotografica a Roma.